Storia dei terremoti in Italia

Il terremoto del 16 gennaio 1975 sullo Stretto di Messina

La più forte scossa avvenuta nello Stretto dopo quella distruttiva del 1908, ci furono 6 morti

Quello del gennaio '75 è tutt'oggi un terremoto quasi dimenticato ma fà parte della storia della sismologia italiana in quanto ricaduto in un'area a rischio sismico molto elevato.

Le cronache di quel periodo parlano innanzitutto della testimonianza visiva di luci violacee nei cieli dello Stretto alcuni istanti prima della scossa, interpretabili come luci sismiche.

Alle 01:09 la terra trema, la magnitudo stimata dai più importanti centri europei fu attestata a 4,7 richter ma vi erano anche ipotesi che fosse stata maggiore del 5° grado; la profondità dell'epicentro fu approssimativamente attestata intorno ai 20km. Sono dati molto indicativi appunto per il fatto che questo evento sismico è stato ben poco preso in considerazione nel tempo.

Ci furono comunque 6 vittime tra le due città, quasi tutte per crepacuore; numerose le lesioni e le aree inagibili di alcune abitazioni specialmente di Reggio Calabria, dove geograficamente fu più vicino l'epicentro. Si contarono anche alcuni feriti per la caduta di calcinacci, dei senzatetto e c'era chi fuggi' verso le zone alte collinari.

Dopo il devastante sisma del 1908 con un magnitudo di 7,2 richter, fu proprio questo il secondo più intenso. Più recentemente, invece, segue quello del 29 agosto 2012 delle 01:16 con una magnitudo di 4,6 richter nei pressi dell'imboccatura nord dello Stretto, a Scilla; scossa sino ad ora giudicata come la più intensa degli ultimi 30 anni in tale zona.

Immagini in basso: carta isosismetrica del sisma del 1975 e immagine del porto e della città vista dai quartieri alti (circa metà anni 70)

Giovanni Libro

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