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Meteo DIDATTICA: Il fronte caldo, il fronte freddo, il fronte occluso e il fronte stazionario

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Scopriamo insieme i fronti e il ruolo che svolgono sul tempo.

i frontiIn meteorologia è molto importante conoscere i comportamenti dell'atmosfera, ma soprattutto è molto importante capire e studiare i fenomeni che solitamente si manifestano in ambito meteorologico mondiale. In questo articolo di meteo-didattica andremo dunque a conoscere i fronti, determinanti per stabilire, o comunque scoprire, come sarà il tempo in un determinato territorio o in un una vasta area geografica.

I fronti, conosciuti anche come sistemi frontali, sono superfici di separazione tra due masse d'aria che presentano caratteristiche termiche differenti. Una più calda e l'altra, naturalmente, più fredda. Per stabilire se un fronte è caldo oppure freddo si ricorre spesso all'utilizzo della "classificazione dei fronti", basata essenzialmente sul loro movimento.

Il fronte caldo è infatti il sistema frontale che determina l'invasione di aria più calda su un territorio che già di per se è occupato da aria più fredda. Viceversa il fronte freddo delimita invece l'invasione di aria fredda su di un territorio termicamente più caldo. 

Naturalmente in prossimità di un fronte (essenzialmente sulla sua parte anteriore) si può riscontrare la formazione di nuvolosità, legata al forte gradiente termico che presenta la nuova massa d'aria in arrivo in una zona che presenta condizioni termiche ben più diverse.

Solitamente, nel periodo estivo, capita infatti che in una giornata estremamente soleggiata e calda l'intrusione di un fronte freddo balcanico possa determinare forte instabilità sui rilievi montuosi. Instabilità collegata alla formazione di dense e spesso minacciose nubi cumuliformi.

i fronti

Nel caso ci troviamo in presenza di un fronte caldo la massa d'aria ad esso collegata (come detto in precedenza più calda rispetto alla preesistente), essendo più leggera, scorre al di sopra della massa d'aria più fredda, determinando dunque la condensazione dell'umidità presente al'interno della massa d'aria stessa. Si avrà così la formazione di nuvolosità, in questo caso soprattutto con caratteristiche di stratificazioni o altostrati. 

La zona coinvolta dalle precipitazioni da fronte caldo (rammentiamo che si tratta comunque di piogge deboli ma persistenti), si può anche estendere per 400-500 km

E' molto semplice riconoscere l'arrivo di un fronte caldo, in quanto esso è sempre anticipato dall'arrivo di nubi alte, nella fattispecie dai cirri, che preannunciano un imminente peggioramento delle condizioni meteorologiche. Peggioramento che giungerà poi con l'arrivo dei Nembostrati, nubi compatte che spesso presentano anche un discreto sviluppo verticale, al quale sono associate precipitazioni di intensità spesso moderata, localmente forte ma soprattutto continua e persistente.

Nell'immagine a sinistra è ben rappresentato il sistema di un fronte caldo, anticipato, come detto, dapprima dall'arrivo di nubi alte, infine dai nembostrati. E' bene tuttavia soffermarci ancora nell'immagine, in quanto mostra uno schema rappresentativo davvero molto interessante. Il Fronte caldo, come potete ben osservare, è seguito successivamente dal fronte freddo, che accompagna naturalmente aria decisamente più fredda rispetto a quella transitata in precedenza. Ma tra i due fronti è presente un settore ove staziona aria più calda, accompagnata da nuvolosità per lo più di tipo stratificato. Si tratta del Warm sector (appunto settore caldo), ove i venti spesso forti da sud possono anche comportare un sostanziale aumento delle temperature. Il Warm sector può estendersi anche per 800-900 Km.

La spirale depressionaria intanto proseguirà a ruotare e successivamente nell'area dapprima interessata da aria più calda transiterà aria via via più fredda. Si tratta proprio del fronte freddo, che sarà accompagnato da nubi a forte sviluppo verticale, dunque i cumulonembi.

Questo processo si manifesta perchè l'aria fredda presenta un più marcato gradiente termico verticale, pertanto una volta a contatto con quella più calda la "scaccia" prepotentemente. Solitamente i fenomeni collegati al passaggio del fronte freddo sono molto intensi e sottoforma di rovescio, con occasionali grandinate e locali temporali. Naturalmente al passaggio del fronte freddo le temperature si abbasseranno e i venti soffieranno con intensità decisamente più forte a prevalente disposizione settentrionale, nord-occidentale o nord-orientale.

Siamo dunque nella fase in cui il sistema perturbato sta per raggiungere il suo stadio di maturirà. Questo che cosa significa? Il fronte caldo, che anticipa sempre il fronte freddo, viene successivamene raggiunto da quest'ultimo perchè ben più rapido nel suo spostamento. Più rapido perchè presenta caratteristiche fisiche molto diverse, primo tra tutti il forte sviluppo verticale della massa d'aria che permette dunque un movimento più rapido tra gli ostacoli orografici (come ad esempio le montagne). 

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(Schema base di un fronte occluso. Qui la perturbazione sta ormai perdendo lentamente consistenza)

Una volta che il fronte freddo "impatta" contro quello caldo si ha l'occlusione. L'occlusione altro non è che la "fusione" tra l'aria calda in avanzamento e quella fredda che spinge nella parte posteriore. Nasce così il fronte occluso, la zona perturbata al quale spesso si associano le precipitazioni più intense. Nel fronte occluso le temperature avranno ormai trovato una stabilità pressochè definitiva, pertanto non si manifesteranno cali termici o aumenti termici significativi.

Capita sovente tuttavia che un fronte freddo (che in precedenza aveva già scalzato quello caldo che lo anticipava) venga successivamente seguito da un altro fronte freddo, ben più intenso ed in grado di scalzare a sua volta l'aria meno fredda preesistente. La logica conseguenza dunque è che il fronte freddo già presente diventi una sorta di "fronte caldo" rispetto al secondo ben più freddo. I fenomeni collegati a questo spesso sono molto intensi e associati a grandinate forti o molto forti.

Tuttavia, come detto in precedenza, quando un fronte freddo impatta con quello più caldo si ha l'occlusione, che sancisce dunque la fase di maturità della perturbazione. In questa fase, ormai l'ultima per lo sviluppo del sistema perturbato, può tuttavia capitare che l'occlusione rimanga invariata, nel senso che nessuna delle due masse d'aria (quella calda e quella fredda) prevarrà sull'altra. Infatti spesso capita che il fronte freddo che segue quello caldo riesce a prevalere su quest'ultimo, dando vita ad una circolazione d'aria decisamente più fredda. Se il fronte freddo non riesce invece a prevalere e la situazione permane in una fase di stallo si ha allora la formazione di un quarto fronte, quello stazionario, nel quale spesso i fenomeni precipitativi risultano continui e la perturbazione può permanere nella sua posizione anche per diversi giorni, finchè uno dei due fronti (generalmente quello freddo) prevale sull'altro.

La perturbazione allora perderà consistenza e lentamente tenderà a dissolversi.

Rinaldo Cilli

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