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Analisi Stratosfera

Stratosfera: il NAM sfonda la soglia dei -3. Guasti meteo prolungati

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L'indice climatico che monitora lo stato di salute del Vortice Polare ne decreta la crisi.

nam 06mar2016La Stratosfera sentenzia l’epilogo del prolungato warming che dalla seconda metà di dicembre la sta interessando.

Il NAM (North Annular Mode LEGGI QUI) ha sfondato la soglia di instabilità prolungata dei -3 (-3,2 al 6 marzo 2016), che in parole poverissime significa una profonda ferita alla tenuta del Vortice Polare, destinata a materializzarsi con una lunga fase di ripetuti episodi di maltempo, a partire dalla seconda metà del mese in atto e probabilmente destinati a protrarsi fin oltre il mese di aprile.

Benchè nelle condizioni date, lo scenario meteo-climatico appena descritto possa essere esteso all’intera fascia temperata dell’emisfero settentrionale, resta da determinare dove e in che modo in Troposfera insisterà la fase più corposa del maltempo, cosa che ci potrà essere chiarita di qui in avanti solo dai modelli globali di previsione.

Per ora, nonostante la quota stratosferica di riferimento dei 10 hPa ci parli di un Vortice Polare spostato (displacement) completamente sul lato occidentale dell’emisfero settentrionale, destinato poi allo Split (scissione in due parti) e per via dei dell’insorgenza dei venti contrari (da est verso ovest), destinato a progredire con moto retrogrado dalla Siberia verso l’Europa Occidentale, ad attraversare l’Atlantico e infine ad approdare sul Canada Orientale, la situazione fotografata dai Global Atmospheric Models (GFS ed ECMWF) in media Troposfera a 500 hPa non sembra combaciare.

Difatti nei modelli appena citati, i moti retrogradi Siberia-Europa, quando presenti appaiono modesti e marginali, talora solo accennati a livello geopotenziale (lacuna barica), senza una decisa comparsa dei venti contrari che li favoriscono, mentre la permanenza di un profondo centro di massa del Vortice Polare su Canada/Groenlandia, continua a spingere con forza il Jet Stream da ovest verso il Vecchio Continente, con relativa demolizione dei tentativi d’innalzamento verso nord del promontorio dell’Anticiclone di Blocco in Atlantico.

C’è insomma da continuare ad indagare puntualmente sui futuri sviluppi delle proiezioni modellistiche, che seppur improntate a una vivace dinamicità atmosferica, con conseguente recidiva instabilità delle condizioni meteorologiche, per ora non sembra spostare più di tanto la massa e l’asse principale del Vortice Polare dai territori di pertinenza naturale tra Nord America settentrionale e Asia nord-orientale.

Sotto il grafico del NAM al 6 marzo 2016. Valore -3,2.

nam 06mar2016

Luciano Serangeli

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